Trasportino per gatti: dal veterinario alle vacanze perché utilizzarlo
Che sia di razza o meticcio, il micio di casa è un animale indipendente, dall’indole riservata e schiva, e se alcuni si mostrano più diffidenti di altri c’è una cosa che li accomuna tutti: non amano il trasportino per gatti.
Il trasportino per gatti è un accessorio indispensabile per qualsiasi proprietario perché semplifica il trasporto del felino da un luogo all’altro garantendo il massimo comfort e la sicurezza dell’animale durante il viaggio.
In commercio è possibile trovare diverse tipologie di trasportino, dai modelli semplici ed economici a soluzioni più particolari e costose. I trasportini possono essere divisi in tre principali categorie:
- Rigido per uso quotidiano: di forma quadrata o rettangolare, in plastica o metallo, sono trasportini adatti per brevi spostamenti, come una visita dal veterinario, o per chi sceglie di raggiungere la meta delle proprie vacanze in macchina. Hanno una visuale sia aperta che chiusa e resistono agli urti.
- Rigido da aereo: si tratta di trasportini simili a quelli utilizzati per uso quotidiano ma dalle dimensioni più grandi che permettono al felino di muoversi comodamente al suo interno durante il viaggio. Inoltre, spesso sono dotati di alloggiamenti per il cibo e l’acqua. Ogni compagnia aerea ha precise regole sull’imbarco e il trasporto degli animali e quando si organizza un viaggio il consiglio è contattare l’operatore per chiedere maggiori informazioni. Viaggi in aereo ma non solo, questi trasportini per gatti grandi sono la soluzione adatta per i proprietari di gatti come il Maine Coon o il Ragdoll.
- Morbido: è un trasportino in stoffa, pile o trapuntato, con rinforzi in cartone o pelle, perfetto per i cuccioli o i gatti di piccole dimensioni. Sono spesso dotati di tracolla e di una fessura che permette al micio di sporgere il muso. Si tratta di modelli che limitano i movimenti dell’animale e non assorbono eventuali deiezioni quindi sono utili solo in caso di brevi spostamenti, dai trenta ai sessanta minuti.
Esistono anche trasportini in cartone, da adottare solo in caso di emergenza, e trasportini a zaino con oblò e griglie di ventilazione che permettono all’animale di osservare ciò che accade all’esterno durante il viaggio. Utile in caso di spostamenti brevi e veloci, il trasportino a zaino è la soluzione perfetta per proprietari che si muovono a piedi o utilizzano bicicletta o mezzi pubblici.
Nella scelta del trasportino a fare la differenza, oltre al modello, sono anche le dimensioni che variano in base alla grandezza del micio. Il gatto deve riuscire a sdraiarsi, sgranchirsi le zampe, alzarsi e cambiare comodamente posizione senza essere costretto a rotolarsi sul dorso.
Non ci resta che scoprire come abituare il micio al trasportino per gatti.

Trasportino gatto: 5 modi per abituare il micio
Sono necessari tempo e pazienza per abituare gradualmente il micio di casa all’uso del trasportino per gatti soprattutto se l’animale non collabora e cerca di mordere o graffiare ogni volta che tentate di avvicinarlo.
Naturalmente, forzare il gatto, prenderlo di peso e provare a spingerlo nel trasportino non è una soluzione efficace. I felini sono furbi e veloci e non si lasciano convincere facilmente soprattutto quando hanno paura.
Non bisogna però dimenticare che i gatti sono anche animali curiosi, cacciatori e abitudinari, caratteristiche che possono tornare molto utili ai proprietari impegnati nella difficile impresa di far entrare il micio nel trasportino.
Se siete alla ricerca di suggerimenti per aiutare il gatto a familiarizzare con il trasportino, ecco cinque utili consigli:
- Non nascondere il trasportino: tirare fuori il trasportino dal ripostiglio e usarlo all’occorrenza non è una buona idea perché il micio tenderà a essere sempre diffidente e spaventato. Meglio lasciarlo in giro per casa a disposizione del gatto che con il tempo imparerà ad abituarsi alla presenza dell’oggetto e potrà esplorarlo ogni volta che vuole.
- Cibo e comodità: utilizzare il cibo si rivela sempre una strategia vincente e rende l’animale meno sospettoso. L’ideale è posizionare la ciotola davanti al trasportino e lasciare che il gatto sia libero di mangiare senza l’obbligo di dover entrare nella gabbietta. Dopo qualche giorno si può iniziare a spostare la ciotola di qualche centimetro verso l’interno del trasportino fino a quando il micio non si ritroverà a consumare il pasto all’interno e non all’esterno. In questo modo ogni volta che sarà necessario utilizzare il trasportino basterà posizionare all’interno le sue crocchette preferite e l’animale si lascerà convincere senza troppi problemi. Se nel trasportino aggiungiamo anche la coperta preferita del micio, il giocattolo da cui non si separa mai e un comodo cuscino, collegherà più facilmente l’oggetto a un’emozione positiva che a un’esperienza stressante.
- Feromoni: il gatto si mostra ancora guardingo? Vaporizzate dei feromoni di sintesi o naturali all’interno del trasportino per calmare il micio e allontanare lo stress. Anche l’erba gatta rappresenta un valido aiuto poiché produce effetti molto simili a quelli dei feromoni e piace a (quasi) tutti i felini.
- Chiudere lo sportello: quando il gatto comincerà a entrare e uscire autonomamente dal trasportino il consiglio è di iniziare a chiudere lo sportello prima per una manciata di secondi e successivamente per un tempo più lungo. Si tratta di un utile esercizio che permette al proprietario di studiare le reazioni del micio e aiuta il gatto ad abituarsi all’idea di trascorrere del tempo all’interno del trasportino.
- Test a piedi e in auto: una volta che il gatto avrà imparato a entrare nel trasportino vanno effettuati dei test a piedi e in macchina per abituarlo alle oscillazioni. Per gli spostamenti a piedi si può cominciare a camminare da una stanza all’altra della casa fermandosi ogni tanto per qualche secondo prima di riprendere il cammino. Dopo qualche giorno bisogna allungare il tragitto e, ad esempio, uscire dal proprio appartamento per raggiungere il giardino antistante la casa o scendere le scale fino al portone per poi tornare indietro. I test in auto sono l’ultima prova e anche in questo caso il consiglio è affrontare brevi tratti in macchina prima di aumentare le distanze giorno dopo giorno.