Setter inglese: da cane da caccia a perfetto cane da compagnia
Animali come il golden retriever, il bassotto o il setter inglese appartengono a razze canine che nel corso del tempo l’uomo ha selezionato per avere accanto validi compagni in grado di aiutarlo durante la caccia.
In particolare il setter inglese, o english setter, appartiene al gruppo dei cani da caccia identificato con il nome di “cani da ferma” in riferimento alla loro tendenza a bloccarsi in punta o ferma quando individuano la preda. L’origine del nome è legato proprio dalla particolare posizione che il cane assume quando l’animale cattura la sua attenzione. Setter, infatti, deriva dal verbo inglese to seat che significa “puntare”.
La Fédération cynologique internationale, l’ente responsabile della certificazione delle razze e nota con l’acronimo FCI, inserisce l’english setter nel Gruppo 7 insieme ad altri quattro tipi di cani da ferma britannici e ben 31 razze continentali tra cui il bracco di Weimar.
Le origini del setter inglese sono antiche e risalgono addirittura al 1500 periodo in cui Robert Dudley, conte di Leicester, era solito impiegare la razza canina durante le battute di caccia. Per definire i tratti distintivi del setter bisognerà attendere la prima metà dell’Ottocento quando il calzolaio inglese Edward Laverack, dopo aver ereditato l’ingente patrimonio di un ricco zio di Manchester, decise di trasferirsi in campagna e occuparsi dell’allevamento di cani da caccia.
A colpire l’interesse di Sir Laverack fu proprio la predisposizione della razza ad accovacciarsi e strisciare appena avvistata una preda, qualità che lo rendeva il cane ideale per la caccia della selvaggina da piuma come fagiani, quaglie e pernici.
Nel 1825 Laverack acquistò una coppia di setter inglesi, Ponto e Old Moll, cui si aggiunsero successivamente alti due individui. L’incrocio tra i quattro esemplari non diede però i risultati sperati poiché i soggetti si dimostrarono poco fertili e, a causa della consanguineità, esageratamente nervosi. Nel tentativo di ridimensionare i difetti caratteriali della razza, Purcell Llewellin, amico e collaboratore di Laverack, provò a incrociare i quattro setter del ricco nobiluomo con le specie di setter nero locati e setter inglesi provenienti da altri allevamenti e nel 1865 i setter inglesi cominciarono a farsi notare nelle field trials, ovvero prove sul campo, eventi competitivi riservati ai cani da caccia.
In Italia il primo esemplare di english setter fece la sua comparsa nel 1881 e solo nel 1920 fu inaugurato il primo allevamento della razza. Va specificato che l’esordio della razza nel Belpaese non riscosse un immediato successo e fu ostacolata da coloro che consideravano il setter un esemplare esteticamente bello e dalle forme troppo eleganti e armoniche mentre il cane da caccia doveva essere semplicemente un animale forte, robusto e affidabile. Tuttavia, nonostante l’iniziale ostracismo, la popolarità della razza crebbe e oggi il setter è tra i cani più amati dagli allevatori italiani.
Nato come cane da lavoro il setter inglese è anche un ottimo cane da compagnia, scopriamo insieme il carattere e il prezzo e come prendersi cura della salute e dell’alimentazione del nostro amico a quattro zampe.

Setter inglese: carattere, prezzo e tratti distintivi dello standard di razza
Il setter inglese è un cane molto intelligente, agile e dai riflessi sempre pronti, dotato di grande self control e di un incredibile olfatto. Ha una personalità dolce, socievole e gentile che ne fanno il cane perfetto per famiglie con bambini perché riesce a mantenere le calma anche in ambienti particolarmente caotici. Inoltre, è tra i cani di razza più utilizzati nelle attività di pet therapy.
È in grado di creare forti legami con tutti i membri della famiglia, è tollerante e amichevole con gli sconosciuti verso cui non mostra segni di aggressività territoriale e la sua indole pacata e sensibile lo spinge a comportarsi bene anche in presenza di altri cani.
Non ama la solitudine e l’inattività, è un cane molto attivo che adora stare all’aria aperta e ha bisogno di spazi ampi come la campagna per giocare, saltare, correre e scavare, tuttavia si adatta anche alla vita in città e in appartamento a patto che gli siano garantite lunghe passeggiate quotidiane in aree immerse nel verde.
Il proprietario ideale per il setter è una persona paziente e calma, capace di occuparsi di un cane di razza che nei primi mesi di vita è molto attivo e ha bisogno di essere correttamente addestramento sin da cucciolo.
Esistono tre varianti del setter inglese:
- blue belton: mantello bianco con macchie nere tendenti al blu
- lemon belton: mantello bianco con macchie marroni tendenti all’arancio
- liver belton: mantello bianco con macchie marroni
Se il blue belton e il liver belton presentano macchie focate sopra gli occhi allora si parla di variante tricolore.
Ecco quali sono le caratteristiche previste dallo standard di razza:
- taglia media
- peso: 25-30 kg
- altezza nei maschi a partire dal garrese: da 65 a 68 cm
- altezza nelle femmine a partire dal garrese: da 61 a 65 cm
- testa: lunga e sottile
- muso: quadrato con labbra morbide e non troppo pendenti
- occhi: brillanti e dolci, ovali e non sporgenti, con un colore che va dal nocciola al marrone scuro e nella variante liver belton un occhio può essere più chiaro
- orecchie: di media lunghezza, cadono contro le guance e hanno l’estremità vellutata
- corpo: lunghezza media, atletico, muscoli pettorali e arti ben sviluppati e ossatura leggera ma resistente
- pelo: nella regione posteriore della testa è ondulato ma non arricciato, lungo e segoso mentre negli arti anteriori è ricco di frange
- coda: leggermente incurvata, frangiata e con peli lunghi e morbidi
Il prezzo di un cucciolo di setter inglese, dotato di pedigree, microchip e libretto sanitario, oscilla tra i 400 i 600 euro.
Setter inglese: come prendersi cura della salute e dell’alimentazione
Il setter inglese vive in media 10-12 anni ma può raggiungere anche i 17 anni di età. È una razza dal buon appetito che nei periodi inattività tende a ingrassare molto facilmente quindi è molto importante fare attenzione al regime alimentare e scegliere alimenti per cani adatti al suo fabbisogno nutrizionale, evitando cibi ipercalorici, porzioni abbondanti e l’eccesso di snack nel corso della giornata.
Molti proprietari preferiscono rinunciare ai mangimi industriali e puntare su un’alimentazione casalinga del cane, sia cucciolo che adulto, per essere sicuri di conoscere l’origine delle materie prime necessarie alla preparazione dei pasti. Naturalmente un regime alimentare di questo tipo non deve prevedere il ricorso agli avanzi di pranzi e cene o l’uso di alimenti come cibi fritti, grassi e lievitati, cioccolata e dolciumi di vario genere, insaccati e ossa di pollo o coniglio che possono rompersi e provocare occlusioni intestinali.
La dieta ideale di un setter inglese alterna a mangimi secchi quelli umidi e deve garantirgli un giusto apporto di proteine e carboidrati. Spazio quindi a riso, cereali, pane secco e pasta, carni bianche e rosse da sostituire una o due volte a settimana con pesce, rigorosamente privo di lische, uova o formaggio magro. Gli alimenti devono essere tutti ben cotti e accanto alla ciotola del cibo non deve mai mancare quella dell’acqua fresca e pulita.

I cuccioli dopo lo svezzamento devono mangiare 4 volte al giorno mentre gli adulti devono consumare due pasti al giorno a distanza di otto ore uno dall’altro per consentire una corretta digestione. Inoltre, i pasti devono essere somministrati a orari fissi e regolari, scegliendo un luogo tranquillo e appartato dove il cane può mangiare senza essere disturbato.
Il setter inglese ha bisogno di essere spazzolato quotidianamente o almeno ogni 2-3 giorni con una spazzola a setole rigide che aiuta il pelo a restare lucido e pulito. Bisogna prestare particolare attenzione anche alle cura delle orecchie, spesso colpite da infezioni, che devono essere pulite 2-3 volte alla settimana con una soluzione detergente specifica e preferendo una garza o un batuffolo di cotone ai cotton fioc che possono danneggiare seriamente il condotto uditivo.
L’english setter setter gode di buona salute al pari dei suoi parenti scozzesi e irlandesi, tuttavia ha una propensione alla sordità congenita e tra le malattie che colpiscono la razza ci sono anche l’ipotiroidismo e la displasia all’anca.