Levriero russo: la sintesi tra bellezza, forza e coraggio
Se il Levriero irlandese è il gigante tra i cani, il Levriero russo è il cane di grande taglia dall’aspetto elegante e aristocratico particolarmente amato dagli zar e da tutta la nobiltà russa che lo utilizzava per la caccia alla lepre, alla volpe e al lupo.
Il Levriero russo è conosciuto in America con il nome di Borzoi mentre in Europa è noto come Barzoi. Nei paesi sovietici, invece, è chiamato Russkaja Psovaja Borzaja che significa “cane rapido a pelo lungo”.
Le origini del Borzoi risalgono al XV secolo e più precisamente all’invasione della Rus’di Kiev da parte dei tartaro-mongoli. I tartari utilizzavano dei levrieri di origine araba, gli Sloughi, che furono incrociati con i Loshaya, cani capaci di uccidere animali piuttosto grandi, come cervi e alci, e impiegati dalle popolazioni dei territori occupati durante le battute di caccia. Nacquero così i progenitori del Borzoi.
In seguito ci furono ulteriori incroci tra razze che coinvolsero il Polsky Chart (Levriero polacco), il Levriero di Courland, il Greyhound, e i levrieri di montagna, come il Crymka (Levriero di Crimea), noti per la loro resistenza.
Una delle prime immagini del meraviglioso cane di razza, contenuta in un messale russo, risale al XVI secolo e ritrae un gruppo di levrieri che accompagna in pellegrinaggio Vasilij III Ivanovič, padre di Ivan IV passato alla storia con il nome di Ivan il Terribile. Narra la storia che anche Ivan IV fosse un grande ammiratore dei Borzoi tanto da creare un piccolo allevamento della razza in una località poco distante da Mosca.
Apprezzati per la grande agilità, la rapidità dei movimenti, il coraggio e la capacità di correre improvvisamente al galoppo, in passato i Russkaja Psovaja Borzaja erano utilizzati sia per la caccia su terreno regolare e su corte distanze che per la caccia nelle steppe e sulle lunghe distanze.
Il primo congresso degli amanti del Barzoi fu organizzato nel 1874 mentre è del 1888 il primo standard di razza che fu successivamente modificato nel XX e XXI secolo.
Il granduca Nikolaj Nikolaevič Romanov, cugino dello zar Nicola II, fu uno dei più grandi allevatori di Russkaja Psovaja Borzaja e contribuì alla diffusione della razza.
L’eleganza e la grazia dei Borzoi non conquistò solo le nobili famiglie russe ma anche le corti europee. Nell’XI secolo in Francia giunsero tre levrieri russi, uno nero, uno grigio e uno fulvo, dono di nozze del sovrano Jaroslav I Vladimirovič che aveva concesso la mano di sua figlia Anna di Kiev a re Enrico I.
La regina Vittoria, nel 1842, ricevette in dono dall’imperatore di Russia una coppia di Borzoi e lo stesso accadde ad Alessandra di Danimarca, nuora di Vittoria, che ebbe in regalo dallo zar Alessandro III due splendidi levrieri. Secondo l’usanza russa, i Barzoi non potevano essere regalati ma solo donati dagli Zar.
Con la caduta dei Romanov nel 1917, il numero dei levrieri russi calò drasticamente. La sopravvivenza della razza fu garantita dall’intervento di alcuni nobili in fuga dalla rivoluzione russa che riuscirono a portare in salvo alcuni esemplari di Barzoi e a esportarli in Europa. Successivamente, la razza fu allevata in Gran Bretagna, Francia, Paesi Bassi, Belgio e Stati Uniti d’America.
Ampiamente rappresentato nel mondo dell’arte e soggetto preferito del pittore francese Louis Icart, che al cane di razza ha dedicato molte delle sue opere, il Russkaja Psovaja Borzaja è simbolo della casa editrice Alfred A. Knopf Inc. e compare in numerosi film per il cinema. È stato un cane molto amato anche dallo scrittore Gabriele D’Annunzio che ne possedeva più di trenta.
Prima di scoprire quali sono i dieci motivi per scegliere un Levriero russo, ecco un’ultima curiosità: Ben era il nome del Borzoi bianco di Edward J. Smith, capitano del Titanic. Esiste una foto che ritrae il capitano in compagnia di Ben a bordo del transatlantico.

Levriero russo: 10 motivi per averne uno
La FCI, acronimo di Fédération cynologique internationale, inserisce il Levriero russo nel Gruppo 10 Levrieri – Sezione 1 Levieri a pelo lungo o frangiato.
Scopriamo insieme quali sono i dieci motivi per scegliere questo splendido cane di razza.

1) Aristocratico: il Barzoi è un cane di taglia grande con arti lunghi che slanciano la figura e una costituzione robusta, asciutta e armoniosa. Il pelo è lungo, setoso, ondulato, leggero e di diversa lunghezza in base alle zone del corpo. Secondo lo standard di razza, il colore del manto può essere bianco pallido con diverse sfumature: rosso-fulvo, grigio-fulvo, argento-fulvo. Tutti i mantelli possono essere unicolori, pezzati e con focature. Armonia nelle forme, grazia nei movimenti, fascino regale e portamento elegante, fanno del Borzoi il principe dei cani di razza.

2) Equilibrato: indole tranquilla e riflessiva, il Borzoi tende a osservare tutto ciò che lo circonda. Sensibile e molto intelligente, il Russkaja Psovaja Borzaja abbaia raramente e mostra grande coraggio in situazioni di pericolo. È estremante protettivo e molto affettuoso nei confronti di tutti i membri della famiglia ma sviluppa con il padrone un rapporto di esclusività.

3) Salute: non soffre di particolari malattie genetiche e l’ENCI, acronimo di Ente Nazionale per la Cinofilia Italiana, nel programma di riproduzione selezionata non prevede test di salute sia per la fattrice che per lo stallone.

4) Temperature: i levrieri dal pelo lungo come i Barzoi sopportano piuttosto bene i climi freddi.

5) Vista e velocità: il Borzoi ha una vista eccezionale ed è capace di cogliere anche i più piccoli movimenti prima di partire all’inseguimento della preda. Inoltre, è uno dei levrieri più veloci sulle lunghe distanze. In base a quanto stabilito dalle regole della FCI, una delle caratteristiche tipiche della razza è galoppare con un lungo passo. Oggi, il Borzoi è considerato un animale da compagnia ma non va dimenticato che nasce come cane da caccia.

6) A ognuno il suo spazio: è un cane indipendente, silenzioso, riservato e sicuro di sé che rispetta gli spazi e non tollera l’invasione del suo territorio privato.

7) Sport cinofili: è una razza dalla grande agilità e resistenza, adatta a discipline sportive come l’agility dog, l’obedience e il coursing.

8) Solitudine: dotato di grande autocontrollo, il Barzoi è un cane che tollera la solitudine a patto che le assenze del proprietario non siano frequenti e prolungate nel tempo.

9) Cultura popolare: i Russkaja Psovaja Borzaja sono tra i levrieri più famosi e conosciuti nel mondo. In Lady and the tramp (Lilli e il vagabondo) film d’animazione prodotto da Walt Disney, oltre a un cane cocker (Lady), un cane randagio (The Tramp), un cane maltese (Peg) e numerosi altri animali, tra cui due gatti di razza siamese, c’è anche un Levriero russo di nome Boris. Lo scrittore russo Lev Tolstoj li cita nella sua celebre opera Guerra e pace e anche nel romanzo The Romanov Prophecy di Steve Berry ci sono dei riferimenti al cane di origine russa. Alcuni Barzoi compaiono in diversi film come Vento di passioni del 1994, con Brad Pitt nei panni di Tristan Ludlow, Gangs of New York del regista Martin Scorsese e Sleepy Hollow diretto da Tim Burton.

10) Per amanti della musica: durante il concerto Pink Floyd: Live at Pompei, il brano Mademoiselle Nobs è stato interpretato da un Borzoi di nome Nobs. Sul palco l’unica “voce” che il pubblico ascoltò fu quella della splendida levriera accompagnata dall’armonica di David Gilmour e dalla chitarra di Roger Waters.