Dieta BARF cane: tutto ciò che devi sapere sulla dieta organica per il tuo amico a 4 zampe
Fino a pochi anni fa, la dieta BARF era considerata un’alimentazione solo per specie selvatiche: oggi si è trasformata in una filosofia alimentare ampiamente condivisa dai proprietari di cuccioli domestici.
Che cos’è la dieta BARF?
Il concetto alla base di questa filosofia alimentare è illustrato perfettamente dal nome della dieta stessa. Infatti, BARF è un acronimo derivante da due espressioni:
- Bones and Raw Food, espressione americana, ovvero ossa e cibo crudo;
- Biologisch Artgerechtes Rohes Futter, espressione tedesca, ovvero cibo crudo biologico rispettoso della specie.
Entrambi i significati portano a un’unica visione: la dieta BARF ripropone per i cani domestici l’alimentazione dei cani selvatici presenti in natura. In altre parole, si basa sul recupero delle abitudini alimentari naturali dei cani e dei loro antenati, i lupi. Si cerca di imitare il più possibile l’alimentazione di un canide allo stato selvatico, così come è stata messa a punto dall’evoluzione, senza il bisogno di conservanti, cereali o prodotti chimici tipici del cibo industriale.
La dieta BARF comprende cibi a base di ingredienti freschi che vengono combinati dal proprietario dell’animale e somministrati al cane crudi, così come si trovano in natura. Quali cibi prevede questa dieta? Molti credono che per iniziare un’alimentazione BARF sia sufficiente somministrare al cane carne fresca e interiora, ma non è così. Infatti, la sola carne non è in grado di soddisfare i bisogni nutritivi del cucciolo: per questo bisogna bilanciare l’alimentazione con vegetali e frutta di stagione, minerali e vitamine, ovvero tutti i nutrienti necessari per garantire un corretto metabolismo al nostro amico a 4 zampe.
Sono numerosi i sostenitori della BARF ad affermare che questa dieta naturale sia in grado di migliorare le condizioni di salute del cane, ma sono altrettanti gli oppositori che portano alla luce i problemi derivanti dagli sbilanciamenti nutrizionali tipici di questa dieta.
Scopriamo insieme quali sono le origini della dieta BARF, quali le regole per praticarla correttamente e quali i possibili vantaggi e svantaggi derivanti da questa alimentazione.
Le origini dell’alimentazione BARF: i problemi con l’industria alimentare
Diete casalinghe e filosofie alimentari come la BARF hanno riscontrato sempre più consensi in seguito a diversi episodi problematici riguardo all’industria alimentare per animali, settore meglio noto come pet food. In particolar modo, nel 2007 è emerso uno dei più grandi scandali riguardati il mondo pet food. Infatti, è proprio nel 2007 che la Menu Food, azienda canadese fornitrice di cibo in scatola per cani e gatti per 17 delle 20 marche più rinomate al mondo del settore, si è trovata coinvolta in un’indagine piuttosto spiacevole.
In quell’anno la Menu Food aveva cambiato il fornitore di glutine di grano, elemento fortemente proteico contenuto all’interno di tutti i cibi in scatola per animali. Infatti, a causa dei prezzi elevati in USA, la Menu Food aveva deciso di affidarsi a un fornitore cinese. Dopo poche settimane dal cambio, il call center di Menu Food aveva iniziato a ricevere centinaia di telefonate e messaggi di lamentele da parte di padroni con animali ammalati o addirittura deceduti.
Per questo sono stati ritirati dal commercio più di 5000 prodotti Menu Food ed è stata aperta un’indagine su più fronti: Food and Drug Administration, Menu Food e tre università americane avevano iniziato a studiare il contenuto del cibo in scatola per comprendere quale fosse la causa del problema. Dopo circa tre mesi di indagine, è emerso che il glutine di grano conteneva melamina e acido cianurico, due elementi che, quando combinati, risultano letali portando alla formazione di cristalli all’intero dei reni degli animali e compromettendone totalmente le funzionalità.
Quello del 2007 non è stato l’unico episodio di contaminazione alimentare nel mondo pet food: infatti, nel corso degli anni si sono verificate numerose contaminazioni da tossine, salmonella e botulino che hanno portato molti padroni a diffidare dei cibi pronti e a ricercare soluzioni homemade più sane e nutrienti. È proprio da qui che nascono alcune idee di dieta alternativa, proprio come la dieta BARF, ideata dal veterinario australiano Ian Billnghurts.
Come fare la dieta BARF: passare dalla dieta ordinaria alla dieta organica
Se il cane ha sempre mangiato cibo industriale secco, come iniziare la dieta BARF? Il modo ideale per affrontare il passaggio è con un giorno di digiuno, o in alternativa dando al cucciolo solo una zuppa di carote tra l’ultimo giorno di dieta ordinaria e il primo di dieta BARF. Infatti, la zuppa di carote è generalmente molto apprezzata dai cani: ma, se dovessero rifiutarla è bene optare per il digiuno.
Infatti, i tempi di digestione dei cibi industriali e di quelli freschi sono diametralmente differenti: mischiare le due diete potrebbe comportare dei problemi piuttosto significativi al nostro amico peloso.
Il giorno successivo al digiuno, è consigliato iniziare con la dieta BARF dando al cucciolo del rumine di manzo, con o senza carne. Infatti, il rumine contiene diversi enzimi e aiuta l’organismo ad abituarsi alla nuova alimentazione.
Il consiglio per inserire alimenti nuovi nella dieta dei nostri amici è di farlo poco alla volta. Infatti, soprattutto per comprendere se il cane abbia qualche intolleranza alimentare, è importante inserire i cibi nella dieta in modo graduale. Per questo si consiglia sempre di iniziare scegliendo un solo tipo di carne e due tipi di verdura mantenendo questo menù per almeno 8 settimane. In questo modo si potrà verificare se il cane saprà adattarsi alla dieta o se riscontrerà qualche problema di digestione.
Di seguito, trascorse le 8 settimane, si potrà provare a inserire nuovi alimenti nella dieta (sempre uno alla volta e in modo graduale). Per quanto riguarda i cuccioli possono essere tranquillamente svezzati con la BARF, sempre facendo attenzione alle quantità di cibo e ai nutrienti necessari. Al contrario, per le cagnoline in gravidanza bisogna evitare di cambiare alimentazione: si potrà fare il passaggio alla BARF solo in seguito allo svezzamento dei cuccioli.
E se il cane rifiuta la carne cruda? Un consiglio è scottare leggermente la carne per renderla più saporita, diminuendo gradualmente il livello di cottura. Una curiosità: con l’introduzione della dieta BARF, molto probabilmente il cane avrà meno sete. Infatti, il cibo secco contiene circa il 10% di acqua, mentre il cibo organico e naturale ne contiene circa l’80%.
Quanti pasti al giorno? Anche in questo caso non esiste una regola precisa, ma l’ideale sarebbe mantenere i due pasti al giorno per dare modo allo stomaco di lavorare in maniera corretta.
Dieta BARF per cani: preparazione dei pasti e calcolo delle quantità
Cosa serve per preparare un pasto BARF per il nostro amico a 4 zampe? In realtà sono necessarie poche cose:
- Un recipiente per mescolare i vari ingredienti;
- Una bilancia per le quantità;
- Un cucchiaio per mescolare;
- Un paio di forbici per tagliare la carne (quando necessario);
- Una ciotola per servire il pasto a Fido.
Ricorda: la carne cruda è l’elemento principale del pasto. Questo implica che dopo aver preparato ogni pasto, è indispensabile lavarsi bene le mani perché, se per il nostro amico i batteri della carne cruda non sono un problema, per noi potrebbero esserlo.
Ecco la domanda che tutti i proprietari si pongono prima di iniziare una dieta BARF per i loro cuccioli: come calcolare le quantità? In realtà le quantità dei pasti si basano su un calcolo piuttosto generico, che va però adattato alle esigenze specifiche di ogni cane (età, grado di attività fisica, gusti, etc.).
Il calcolo delle quantità viene eseguito su base settimanale: questo significa che, una volta individuata la quantità totale di carne, il totale va diviso per 6 giorni settimanali. Perché non 7? Perché la dieta BARF prevede un giorno di digiuno settimanale.
Dosi dieta BARF, ecco come si esegue il calcolo della quantità:
- Peso del cane in kg x 2/3% = quantità di cibo (di cui l’80% sarà composto da carne e derivati animali e il 20% da verdura e frutta).
L’oscillazione del 2 o 3% si deve alle esigenze specifiche di ogni cane: per i cani più magri e attivi si dovrà moltiplicare per 3%, per i cani con qualche kg in più si dovrà moltiplicare per 2%. Ecco un esempio per un cane con un’attività media del peso di circa 20 kg:
- 20 kg (peso del cane) x 2% = 0,4 kg, ovvero 400 grammi di carne (di cui 320 grammi di carne e derivati animali e 80 grammi di origine vegetale).
Quindi, i 320 grammi di carne giornalieri corrispondono a 2240 grammi settimanali (320×7). Dividendo il risultato per 6 giorni settimanali (contando quello di digiuno) si ottiene una dose di circa 370 grammi di carne e derivati animali giornalieri per il nostro amico a 4 zampe. Questa quantità dovrà essere così divisa:
- 50% muscolo;
- 20% rumine (pollo, tacchino, agnello o pesce);
- 15% interiora (intestino, cuore, reni o animelle di pollo);
- 15% osso carnoso (alette di pollo o costolette di manzo o di agnello).
Infatti, il cane prende la sua energia dalla carne, in particolar modo dalla parte grassa: per questo è importante non nutrirlo con tagli solo magri. Le interiora sono fonte di vitamine, mentre l’osso è fonte di calcio e mantiene i denti puliti.
La porzione vegetale dovrà essere invece così suddivisa:
- 75% verdura;
- 25% frutta.
Il giorno di digiuno: è davvero necessario?
Il tema del giorno di digiuno nella dieta BARF è ampiamente discusso tutt’oggi da numerosi specialisti del settore. Infatti, molti padroni si chiedono se questo giorno di digiuno sia effettivamente necessario. La risposta ci è fornita nuovamente dal cane selvatico, che in natura non tutti i giorni ha disposizione una preda per nutrirsi: in questi giorni i canidi selvatici e i lupi sono costretti a nutrirsi diversamente o a digiunare. In questo modo l’apparato digerente si purifica e si ripulisce.
Ma, far digiunare Fido non è così semplice come sembra. Come fare se il cane sopporta malvolentieri il digiuno? Basterà togliere la carne dal menù del giorno e affidarsi a verdura e frutta. Per esempio, molti cani adorano la zuppa di carote, molto utile per regolare l’intestino. Anche il miglio è ottimo poiché non contiene glutine e apporta benefici al pelo del cane. Anche l’amaranto è un alimento da prendere in considerazione poiché contiene molto ferro.
Per far sì che Fido non si lamenti del suo nuovo pasto a base di verdura esistono dei trucchetti: un’idea interessante è cuocere le verdure insieme a un pezzo di carne e toglierlo prima di servire il pasto. In questo modo la verdura assumerà il gusto della carne e risulterà più gustosa per il nostro amico. In alternativa, si può aggiungere alla verdura della ricotta o dell’uovo.
Ricorda: per i cuccioli il giorno di digiuno non è necessario. Infatti, la mezza giornata di digiuno si inserisce a partire dai sei mesi di età, mentre solo dai dieci mesi si potrà inserire la giornata di digiuno per intero.
Vantaggi e svantaggi della dieta BARF
Come ogni tipo di alimentazione, anche la dieta BARF ha i suoi pro e i suoi contro.
Ecco quali sono i vantaggi principali di questa alimentazione per il nostro amico a 4 zampe:
- Dentatura sana: l’assenza di carboidrati evita la formazione di tartaro e placca mantenendo ottima l’igiene orale ed evitando i frequenti problemi di alitosi;
- Pelo lucido e pulito, con un odore meno intenso: la dieta BARF consente all’organismo di ricevere un apporto bilanciato di nutrienti evitando così intossicazioni che portano a secchezza cutanea e dermatiti allergiche;
- Aumento della vitalità: questa dieta è in grado di accelerare il metabolismo dei cani rinforzando il sistema immunitario e lo stato di salute;
- Orecchie pulite: questa alimentazione diminuisce il rischio di formazione di secrezioni e funghi;
- Feci più piccole e meno odorose: il cibo che Fido ingerisce viene immediatamente digerito e assimilato. In questo modo si evita la formazione di fermentazioni anomale nell’ultima parte di intestino;
- Miglioramenti in caso di malattie croniche come artrite e problemi legati a legamenti e tendini: la dieta BARF apporta un miglioramento alla muscolatura del cane con relativa diminuzione della massa grassa e dei problemi legati ai muscoli.
Ecco quali sono i possibili svantaggi dell’alimentazione cruda per cani:
- Possibili infezioni batteriche all’apparato digerente se la carne cruda non è di qualità;
- Carenze dal punto di vista nutritivo se il padrone non riesce a bilanciare e variare gli alimenti in maniera corretta;
- Problematiche all’apparato digerente se il cibo non viene triturato correttamente.